Alla faccia di Instagram, Twitter e altri crocevia della rete, nonostante la fabbrica di presentazioni e festival letterari ogni anno, scrivere è un atto di solipsismo estremo. E di vanità. Ma anche la vanità va disciplinata.
Ecco alcune pillole di disciplina. Un ragionamento sulle tappe essenziali lungo il cammino dell’aspirante esordiente.
Allora, fate così…
Come un buon vino: lasciate decantare un po’ il vostro manoscritto. Prima di rileggerlo tutto d’un fiato, aspettate che si sia sedimentato il caos di parole col quale avete lottato per settimane e mesi.
Come a X Factor: imitatene la spietatezza. Piuttosto che costringere parenti e amici ad ascoltarvi leggere ad alta voce, datevi in pasto a chi, competente, non vi deve niente né vi vuole bene.
Come in una fiaba: voi e il vostro romanzo ne avete fatta di strada insieme! Ma ora basta tenervi per mano, basta correggere all’infinito come in preda a un tic! Alle soglie dell’oscura selva editoriale, posate la penna e separatevi, per vedere se l’uno sopravvive senza l’altro.
Come Isole nella corrente: ma le correnti son cambiate e cambiano di continuo. Sempre più cose da valutare e tempi sempre più stretti, per gli addetti ai lavori. Per individuare la giusta rotta e avere più chance di arrivare in porto, affidarsi preliminarmente a un editor, a un agente o a un consulente esperto può servire.
Come un virus: scrivere soltanto non basta più? E voi siate “virali” nella vostra strategia di autopromozione: presidiare i social è essenziale. Affidatevi a un esperto, siate leggeri e lasciate da parte gli snobismi. Se ben frequentati, Facebook & Co. possono procurarvi un bacino di lettori e regalarvi soddisfazioni.
Come da manuale: rispettate la netiquette e tenete presenti le specificità dei i singoli canali. Tra il popolare Facebook e l’elitario Twitter, il trasversale Instagram e il frizzante Tik-Tok, c’è differenza.
Come specialisti: già, Instagram. Prima che Tik-Tok lo soppianti del tutto, Instagram merita un capitolo a parte. Il social più battuto da book influencer è anche quello più difficile da maneggiare. Post semplici, Story, Reel, Caroselli… tecniche diverse, mille app per creare effetti diversi. Fatevi insegnare.
Come alle Risorse Umane: saper comunicare il proprio romanzo a scout ed editor è essenziale: un proposal e una sinossi accattivanti sono la versione letteraria di un colloquio di lavoro.
Come cecchini: dice un vecchio adagio: Non è bene sputare su tutto e tutti. Prima bisogna prendere bene la mira. Meglio esser consapevoli dei marchi editoriali più adatti a recepire la vostra proposta. E prendete di mira anche i concorsi letterari, terreno di scouting sempre ben monitorato dagli addetti ai lavori.
Come un gambero: tornate al punto 1, anzi, più indietro ancora, e leggete. Leggete tanto. Createvi un paesaggio vostro. E poi abbandonatelo.